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CSRD - Corporate Sustainability Reporting Directive

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) rappresenta un importante passo avanti nell’ambito della rendicontazione non finanziaria a livello europeo. Approvata definitivamente dal Consiglio dell’Unione Europea il 28 novembre 2022, la direttiva mira a migliorare la qualità e la comparabilità delle informazioni che le imprese devono comunicare in merito ai temi ambientali, sociali e di governance (ESG).

La CSRD si colloca nel più ampio contesto delle politiche europee per la finanza sostenibile e il Green Deal, con l’obiettivo di rendere le aziende maggiormente responsabili del proprio impatto sul pianeta e sostenere la transizione verso un’economia più sostenibile. La direttiva è entrata in vigore dal 5 gennaio 2023, con un periodo di 18 mesi per il recepimento negli ordinamenti nazionali da parte degli Stati membri.

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NOVITA’ – CSRD

La CSRD apporta diverse novità significative rispetto al precedente quadro normativo, rappresentato dalla Non-Financial Reporting Directive (NFRD):

  1. Ampliamento dell’ambito di applicazione: la CSRD renderà obbligatorio il reporting di sostenibilità per un numero molto più ampio di società, estendendo l’obbligo a quasi 50.000 imprese nell’UE rispetto alle circa 11.700 attualmente interessate dalla NFRD. Saranno soggette alla direttiva tutte le grandi imprese, quotate e non quotate, che soddisfano almeno due dei seguenti criteri: 250 dipendenti, 40 milioni di euro di fatturato o 20 milioni di euro di totale di bilancio. Inoltre, saranno incluse anche le PMI quotate (ad eccezione delle micro-imprese).
  2. Introduzione del principio di doppia materialità: la direttiva richiede alle aziende di rendicontare non solo l’impatto delle questioni ESG sulla propria performance finanziaria (materialità finanziaria), ma anche l’impatto delle proprie attività su ambiente e società (materialità d’impatto). Questo principio riflette gli standard internazionali e le best practice sviluppatesi in ambito di sostenibilità.
  3. Collocazione dell’informativa di sostenibilità: la CSRD prevede che le informazioni non finanziarie siano incluse nella Relazione sulla Gestione, anziché in un documento separato. Questo al fine di garantire una maggiore integrazione e accessibilità delle informazioni, favorendo una pari rilevanza rispetto ai dati finanziari.
  4. Definizione di standard europei: la direttiva prevede l’adozione di standard europei di rendicontazione della sostenibilità (ESRS), sviluppati dalla EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) e adottati dalla Commissione Europea sotto forma di atti delegati. Il primo set di standard è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE il 22 dicembre 2023.
  5. Obbligo di assurance: la CSRD richiede che l’informativa di sostenibilità sia sottoposta a revisione da parte di un revisore indipendente, al fine di garantirne l’affidabilità.

IMPATTI E SFIDE – CSRD

L’entrata in vigore della CSRD comporterà rilevanti impegni e sfide per le organizzazioni, sia per quelle già soggette alla NFRD che per le nuove società coinvolte:

  • Adattamento dei processi e sistemi di reporting ai nuovi principi e standard europei
  • Raccolta e gestione di un maggior volume di dati e informazioni di natura non finanziaria
  • Integrazione dei temi ESG nei processi decisionali e nei modelli di business
  • Rafforzamento delle competenze interne in ambito di sostenibilità
  • Investimenti in sistemi informativi e di controllo adeguati

Tuttavia, l’adozione di pratiche di reporting evolute può anche rappresentare un’opportunità per le aziende di migliorare la propria gestione dei rischi e delle opportunità ESG, rafforzare la reputazione e la fiducia degli stakeholder, e attrarre investimenti sempre più orientati alla sostenibilità.

TEMPISTICHE – CSRD

La CSRD entrerà in vigore a partire dal 5 gennaio 2023, con un periodo di 18 mesi per il recepimento negli ordinamenti nazionali da parte degli Stati membri (entro luglio 2024). Le prime imprese dovranno applicare le nuove regole per la prima volta nel 2024, per i bilanci pubblicati nel 2025. Nello specifico, la direttiva sarà applicabile:

  • Nel 2024, per le grandi imprese già soggette alla NFRD (con più di 500 dipendenti)
  • Nel 2025, per le grandi imprese non quotate che non rientravano nell’ambito della NFRD
  • Nel 2026, per le PMI quotate (ad eccezione delle micro-imprese)

Inoltre, la CSRD prevede che alcune imprese non UE debbano rendicontare se generano un fatturato superiore a 150 milioni di euro nel mercato europeo.

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REMIND

La Corporate Sustainability Reporting Directive rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese in merito ai temi ESG. Ampliando significativamente l’ambito di applicazione e innalzando gli standard di rendicontazione, la direttiva mira a fornire agli investitori e agli stakeholder informazioni affidabili e comparabili per valutare l’impatto delle attività aziendali su ambiente e società.

Pur comportando sfide significative per le organizzazioni, l’adozione di pratiche di reporting evolute può anche rappresentare un’opportunità per migliorare la gestione dei rischi e delle opportunità ESG, rafforzare la reputazione e attrarre investimenti sostenibili. In questo senso, la CSRD si inserisce in un più ampio percorso di transizione verso un’economia più sostenibile, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e dell’Agenda per la finanza sostenibile.

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